Quando la vita ti dona la possibilità di riemergere dall’abisso, allora potrai dire di aver vissuto in pieno il tuo tempo
Non una maledizione, non perché Dio così ha voluto, non perché sei figlio del diavolo, no, nulla di tutto questo. Ciò che siamo ha una origine precisa, con persone che hanno responsabilità acclarate e che nessuno mai potrà ripulire con un semplice colpo di spugna.
Siamo in pace con il mondo e non serbiamo rancori verso nessuno.
Tutto ciò che vogliamo è la verità, quella verità che restituisca dignità alle vittime del Talidomide, in Italia e all’estero.
In questi ultimi mesi V.I.TA ha intrapreso un proficuo rapporto di collaborazione con i Talidomidici del Regno Unito ai quali va riconosciuto il merito di aver messo a punto una strategia di lavoro molto efficace per dare voce a livello internazionale ai superstiti del Talidomide in Italia, Danimarca, Finlandia, Spagna e Svezia.
L’iniziativa, definita “settimana italiana”, è partita dagli amici Talidomidici inglesi dei quali abbiamo incontrato una delegazione (Craig Millward, Nick Dobrik e Guy Tweedy). Avevamo preso contatti con numerosi Europarlamentari e attendevamo, ansiosi, di incontrarli per spiegare la nostra storia.
Nei giorni 3, 4 e 5 novembre siamo stati a Bruxelles dove abbiamo incontrato i nostri Europarlamentari italiani che ci hanno accolto con interesse e cordialità.
Abbiamo incontrato la delegazione del Movimento 5 Stelle. Gli Europarlamentari Piernicola Pedicini, Isabella Adinolfi e Eleonora Evi hanno ascoltato con attenzione le nostre vicende e hanno garantito il loro sostegno per questa campagna di sensibilizzazione che vede come primo atto fondamentale la firma di una lettera alla Cancelliera Angela Merkel che qui alleghiamo.
Abbiamo poi incontrato Curzio Maltese, giornalista e scrittore, eletto nella lista Tsipras, e uomo di grande sensibilità. Nel pomeriggio del 3.11 abbiamo incontrato l’On. Gianni Pittella, Vice presidente vicario del Parlamento Europeo nonché Capogruppo dell’S&D, con il quale abbiamo avuto un lungo e schietto incontro.
All’On. Gianni Pittella abbiamo chiesto, sia noi che i colleghi inglesi, di fare pressione verso gli Europarlamentari tedeschi del Gruppo S&D, ribadendo che questa campagna non ha come “nemico” l’attuale governo tedesco, bensì ciò che si chiede è che venga fatta luce sulle responsabilità del governo tedesco dell’epoca circa la prematura conclusione del processo a carico della Grunenthal e se questo ha prodotto l’effetto di occultare prove utili per fare luce su quanto accaduto anche in Italia.
Durante i tre giorni vissuti al Parlamento Europeo a Bruxelles, abbiamo incontrato e dibattuto con gli Europarlamentari Pina Picierno, Renata Briano, Mercedes Bresso, Alessandra Moretti, Elena Gentile, David-Maria Sassoli, Renato Soru, Flavio Zanonato, Simona Bonafé, Patrizia Toia, Pier Antonio Panzeri, Daniele Viotti, Marco Zullo, Silvia Costa, Paolo De Castro, Lorenzo Cesa e Antonio Tajani. Praticamente abbiamo incontrato buona parte dei partiti rappresentati all’Europarlamento.
Tutti gli Europarlamentari hanno ascoltato con particolare attenzione le nostre istanze e noi confidiamo in atti conseguenziali concreti.
All’On. Pina Picierno, oltre a mettere in evidenza le tematiche internazionali della campagna di sensibilizzazione, abbiamo chiesto il suo personale sostegno affinchè V.I.TA possa incontrare il nostro Premier, Dott. Matteo Renzi. E’ importante che a livello governativo si sappia della nostra vicenda, così come i nostri amici inglesi hanno fatto con il loro governo. Speriamo che ciò possa concretizzarsi nei prossimi mesi.
Abbiamo avuto altri incontri con gli assistenti di alcuni Europarlamentari come Sergio Cofferati, Mara Bizzotto, Enrico Gasbarra, Alberto Cirio e Alessia Mosca. Gli assistenti, gentilissimi, ci hanno ascoltato molto attentamente ed hanno già riferito ai loro rispettivi Deputati.
Mentre noi di V.I.TA eravamo impegnati in altri incontri, data la concomitanza di orari e di impegni, Nick Dobrik e Vincenzo Tomasso (Presidente della Tai Onlus) hanno incontrato l’Europarlamentare Elisabetta Gardini.
Riportare tutti i colloqui comporterebbe un intero libro, ma vi assicuriamo che ognuno ha dato il proprio contributo ed ha assicurato un impegno concreto.
La tre giorni di Bruxelles ha avuto uno slogan importante. “ONE VOICE”!
Una sola voce per tutti i superstiti della tragedia del Talidomide. Abbiamo messo in evidenza che i danni provocati dal Talidomide non afferiscono solamente a ciò che è evidente, cioè la mancanza degli arti superiori/inferiori o di tutti e quattro gli arti, bensì molti di noi hanno effetti collaterali a livello cardiaco, alla colonna vertebrale, all’udito, alla vista e, col passare degli anni queste menomazioni, perché tali sono, evolvono in gravità e ciò determina che i danneggiati necessitano di assistenza sanitaria adeguata. A tal proposito l’On. Mercedes Bresso ha preso un impegno concreto affinchè anche questo aspetto della nostra vicenda venga posta all’attenzione degli assessorati alla sanità di tutte le Regioni d’Italia.
Ai nostri Europarlamentari abbiamo fatto presente che i Talidomidici italiani, tramite le associazioni che li rappresentano, vogliono portare all’attenzione dei nostri Deputati e Senatori a Roma la nostra vicenda. Sappiamo che non tutti sono a conoscenza dello scandalo Talidomide e fare giusta e doverosa informazione sulla nostra vicenda è un dato di fatto importante.
La campagna in atto per fare luce su quanto accaduto oltre cinquant’anni fa è stato lo scopo della nostra missione a Bruxelles. Continueremo a seguire con costanza l’evolversi della situazione e a monitorare l’impegno dei nostri Deputati a Bruxelles.
Appena ci saranno nuove notizie sarà nostra cura aggiornarvi in merito.